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CRONOLOGIA DELL'OPERA SCIENTIFICA DI ENRICO FERMI 327
1927
Dopo aver sviluppato la statistica di un gas di particelle che obbediscono al principio
di esclusione di Pauli, Fermi applica lo stesso metodo per calcolare il potenziale efficace
che agisce sugli elettroni di un atomo considerando li come un gas di fermioni allo zero as-
soluto mantenuto intorno al nucleo dall'attrazione coulombiana. Da questa applicazione
importante nasce il lavoro Un metodo statistico per la determinazione di alcune proprietà
dell'atomo, oggi noto come metodo di Thomas-Fermi. Fermi non sa che L. H. Thomas
è arrivato alle stesse conclusioni circa un anno prima, pubblicandole su una rivista non
molto diffusa. Nel settembre del 1927, in occasione delle celebrazioni del centenario del-
la nascita di Alessando Volta, viene organizzato un congresso internazionale di fisica a
Como. Vi partecipano tutti i grandi della fisica mondiale. Arnold Sommerfeld presen-
ta una serie di importanti risultati che mostrano l'importanza della nuova statistica di
Fermi per l'interpretazione del comportamento degli elettroni nei metalli, assolutamen-
te inspiegabile in base alle teorie classiche. Lo stesso Fermi mette in evidenza come, a
questo punto, sia ormai del tutto chiaro che esistono due tipi di particelle, quelle che ob-
bediscono alla statistica di Bose-Einstein, come nel caso dei quanti di luce (attualmente
chiamate bosoni) e quelle che obbediscono al principio di esclusione di Pauli, come gli
elettroni e i protoni (attualmente chiamate fermioni) e che seguono appunto la statistica
di Fermi-Dirac.
Quando Fermi si stabilisce all'Università di Roma come titolare della cattedra di fisica
teorica, non esiste alcun gruppo di ricerca. Persico è a Firenze, Corbino è impegnato
su altri fronti e si impegna principalmente sull'attività didattica. Intorno a Fermi si
forma il primo nucleo di una scuola italiana di fisica moderna. Su interessamento di
Corbino, Rasetti viene trasferito a Roma, mentre Emilio Segrè, Edoardo Amaldi e Ettore
Majorana all'epoca sono ancora studenti, ma la "velocità della formazione di un giovane
fisico alla scuola di Fermi era incredibile", come ricorda Emilio Segrè. Più tardi si unirà
al gruppo anche Bruno Pontecorvo. Fermi è un insegnante nato. La grande chiarezza e la
nettezza dell'esposizione derivano non soltanto dalle sue profonde conoscenze e dalla sua
eccezionale lucidità, ma anche dal lavoro autonomo fatto all'epoca in cui era studente.
Ama tenere lezioni di fisica elementare perché attribuisce una grande importanza a una
buona preparazione in fisica classica. Il suo corso di fisica matematica costituisce una
specie di enciclopedia contenente elementi di elettrodinamica, di teoria della relatività,
di teoria della conduzione del calore, di teoria dell'elasticità e della diffusione.
1928
Nel corso di quest'anno Fermi pubblica una serie di articoli in cui utilizza il modello di
Thomas-Fermi per calcolare le proprietà degli atomi che variano con regolarità al variare
del numero atomico. Fermi continuerà sempre ad applicare il suo metodo statistico
a una numerosa serie di problemi appartenenti a campi molto diversi; molto più in
là lo utilizzerà anche per eventi nucleari ad alte energie. Nel 1928 Fermi pubblica il